Piena proprietà di appartamento nel Comune di Roma, Via Salussola n. 19 Int. 1 P. 1, vani catastali 5,5, superficie catastale totale pari a 129 mq, totale escluse aree scoperte 120 mq. Composto da: un ingresso sul quale si aprono il soggiorno, la cucina, un bagno cieco e un disimpegno che conduce alla zona notte, composta da un bagno finestrato, due camere da letto e una cameretta e ampio balcone. Dati catastali: identificato al Catasto Fabbricati del Comune di Roma al foglio 344, particella 1730, sub. 7, zona censuaria 6, categoria A/3, classe 3, consistenza 5,5 vani, Sup. catastale mq 129, rendita catastale euro 923,17. L’appartamento confina con vano scale condominiale, con appartamento interno 2 della stessa scala, con il distacco verso Via Gamalero e con il distacco verso rampa comune, salvo altri. Regolarità edilizia: La costruzione non è antecedente al 01/09/1967. Dalle visure eseguite presso il Comune di Roma risulta che l'edificio, sito in via Salussola 19 è stato edificato in assenza di licenza edilizia e che limitatamente all’appartamento oggetto di perizia è stata presentata domanda di sanatoria presso il Comune di Roma - Ripartizione XV, in data 28 marzo 1986 protocollo n. 87/000129500/001. Risulta rilasciata concessione edilizia in sanatoria n. 111822 (protocollo n. 000129500 - 1987) in data 20 maggio 1998 per una destinazione d’uso residenziale pari a 101,48 mq e 99,23 mq non residenziali. Dalla documentazione acquista si evince inoltre che le opere oggetto di sanatoria sono state completate nel 1973 e che la violazione oggetto di sanatoria consisteva ne “la costruzione di un appartamento distinto con int. 1 al piano primo, di una cantina, distinta con il n. 2 e di un box distinto con il numero 2 al piano s1, tutti riportati in catasto alla partita n. 414958”. Dalla lettura della perizia giurata del 1986 si evince, quindi, che la domanda sanatoria aveva ad oggetto vari immobili nell’edificio. Tale richiesta di sanatoria veniva presentata dell’originario dante causa ed in particolare, oltre all’appartamento, veniva richiesta la sanatoria edilizia anche di una cantina e di un box. Si deduce quindi che con la Concessione in sanatoria rilasciata è stata inclusa anche la sanatoria di ulteriori due beni ma non oggetto di Procedura Esecutiva. Nel fascicolo di sanatoria rinvenuto dal perito incaricato non risulta presente il certificato di Agibilità/Abitabilità. Inoltre, nel confronto dello stato attuale con la documentazione planimetrica catastale, l'appartamento oggetto di perizia risulta parzialmente regolare per le seguenti modifiche e particolarità: • formazione di spazio tecnico in nicchia sul balcone. È stata rilevata la rimozione di parte di cortina esterna e parte di muratura in forati, per la formazione di uno spazio tecnico realizzato con infissi metallici a protezione della caldaia. Il futuro aggiudicatario dovrà quindi ripristinare l'immobile allo stato iniziale (rimozione infisso e ripristino nicchia e cortina). L’importo dei costi e per le spese accessorie inerenti alla regolarizzazione e messa in pristino, le certificazioni di Legge, le pratiche edilizie, gli onorari professionali, l’IVA e i costi vari connessi è valutato pari ad € 1.500,00; • assenza di aeratore nel secondo bagno, il futuro aggiudicatario dovrà realizzare (anche ai fini del rilascio del certificato di abitabilità) un impianto di estrazione di aria, per tale particolarità sarà applicata una ulteriore pari ad € 700,00. Delle suddette spese si è tenuto conto nella determinazione del valore di stima dell’immobile. Formalità pregiudizievoli non cancellabili con il decreto di trasferimento: domanda giudiziale trascritta in data 01/12/2014 formalità 127617/90812. Stato di occupazione: l’immobile è nella disponibilità dell’esecutato. Il tutto come meglio descritto nell’elaborato peritale depositato in atti.